Percorsi d’arte

LOC.PERCORSI D'ARTE W

VENERDI’ 15 MAGGIO 2015 – ORE 18,00


                   Inaugurazione della mostra 
                        “PERCORSI D’ARTE”
 
                                Artisti :
                           ALBERT BEACH
                        JENNY MCINTOSCH
                   MORENA GUARNASCHELLI
 
                    DAL 15 AL 24 MAGGIO 2015
 
        Orario: da martedì a venerdì   17,00 − 20,00
                   sab. e dom. 10,00 − 13,00 /17,00 −20,00
                   domenica  – 10,00 − 13,00 
                   lunedì – chiuso
                                 Galleria Talent Art
                  Associazione Artistico Culturale
  Via Ferdinando Martini, 7  Roma (zona Talenti – Via Ugo Ojetti)
      Un appuntamento da non perdere, ma da condividere !
Pubblicità

Arte in Miniatura

LOC. MINIATURE

 Elenco artisti AccademiaElenco artisti 01

UN’ARTE CENTIMETRATA

Quando i pittori dell’Associazione Talent Art ricevettero le tavolette 10×15 e 6×8 da dipingere per questa mostra del piccolo formato “piccoli e preziosi”, mostrarono qualche perplessità. Non siamo più abituati alle opere pittoriche di piccole dimensioni.

I grandi pittori come Piero della Francesca, Paolo Uccello, Brueghel e tanti altri, praticamente quasi tutti, non ebbero difficoltà di passare dalle grandi dimensioni a quelle assai ridotte delle predelle, triangoli, tondi, rettangoli che completavano e ornavano pale d’altare, rivelandosi dei piccoli autentici capolavori.

Davanti alle piccole dimensioni, che non ammettono dispersioni o divagazioni, si richiede invece una maggiore concentrazione nel soggetto da focalizzare in poco spazio.

Il piccolo formato non grida, non invade, non è megalomane, e ben venga in questa epoca di

protagonismo e di gigantismo.

Le miniature sono da riscoprire, e gli artisti di questa esposizione, dopo qualche iniziale perplessità, hanno partecipato con entusiasmo e impegno rivelandosi sorprendenti autori.

 

Andavamo pazzi per la fotografia

Locandina mostra Trojano

Andavamo pazzi per la fotografia” è un progetto nato per caso. Un giorno ero in cantina a sistemare degli scatoloni impolverati, quando mi sono imbattuto in una pila di vecchie riviste di fotografia degli anni ’70. All’epoca lavoravo per un famoso editore romano, e tra i periodici che pubblicavamo c’era anche quella rivista, cui ero pure abbonato perché già mi dilettavo. Sfogliando alcuni numeri mi è tornata in mente la fotografia di quegli anni, le macchinette reflex, gli obiettivi, i filtri, i rullini, il flash. Allora giravamo con grosse borse nere piene di obiettivi e di tutto un armamentario ingombrante e piuttosto pesante, ma assolutamente necessario. Se finivi le pellicole, o se ti eri dimenticato il filtro giusto, non c’era nulla da fare: non potevi scattare. Confesso che all’inizio il confronto tra il mondo digitale di oggi e il passato mi ha fatto sentire decisamente agé. Ciononostante, ho continuato a sfogliare quelle vecchie riviste, in pieno mood nostalgico, e a leggere con gusto le vignette di un giovane creativo, Lucio Trojano. Ce n’era una in ogni numero: le immagini erano molto divertenti e giocavano sui doppi sensi del gergo professionale della fotografia analogica nella vita quotidiana. Mi sono chiesto quanti le capirebbero oggi: pochi, perché quelle immagini sono la testimonianza di un mondo ormai finito, che però era stato il mio mondo e di chissà quanti altri.

Ci ho preso gusto, ho raccolto tutte le vignette che ho trovato e da lì mi è venuta l’idea di esporle al pubblico. Chissà quanti avrebbero rivissuto con piacere le sensazioni che stavo provando io stesso, e il gusto delle antiche passioni – in realtà mai sopite, ma solo trasformate dall’innovazione tecnologica. Il passo successivo è stato quello di chiamare Lucio Trojano, con il quale ero rimasto sporadicamente in contatto. Inutile dire che l’idea gli è subito piaciuta.

La mostra, organizzata in una piccola galleria del quartiere Talenti a Roma, si terrà dal 16 al 24 gennaio 2015 (approfitto per ringraziare Lucio Trojano, Maria Zamboni, mia figlia Alessia e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della mostra). L’obiettivo dell’iniziativa è quello di riunire le persone che hanno condiviso la passione per la fotografia analogica, il gergo tecnico, il nostro stesso passato. Ci aspettiamo però anche tanti profani e giovani, perché le vignette di Lucio sono davvero belle, e siamo pronti a fornire eventuali delucidazioni sui giochi di parole non troppo intuitivi. Per noi sarà soprattutto l’occasione per rituffarci indietro nei vecchi tempi e tornare a parlare di rullini, esposizione, filtri, e così via. Inutile dire che l’idea ci piace “da pazzi”.

Chiudo con un’anticipazione: stiamo pensando di trasformare la mostra in un libro. Il progetto è ancora in fase iniziale, ma si sa, da cosa nasce cosa, e da cose belle non possono che uscire cose ancora migliori.

Angelo Paionni

 

Trojano

LUCIO TROJANO è nato a Lanciano (Chieti) nel 1934.

Laureato in giurisprudenza, disegnatore umoristico ha collaborato a vari giornali italiani e stranieri:

Paese Sera, il Travaso, Marc’Aurelio, il Tempo, Eulenspiegel (Germania), Carsaf (Turchia), Kayhan Caricature (Iran),

Jez (Yugoslavia) ed altri.

Autore di vari volumi: “Humour Roma”, premiato all’Internationale Kartoenale 1990 Beringen (Belgio); I Frentani (Palma d’Oro per la letteratura illustrata al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera 1990), Marrucini, I Vestini, I Peligni, I Prepuzi, I Marsi, Abruzzo Humor e L’Abruzzo, a Lapis.

Ha illustrato: “Lo sbarco sulla Luna” di Massimo Grillandi (F.lli Palombi Ed.), “Il Salvaserata” di Delfina Metz (Edizioni Sugarco), “S.Francesco” di Bartolomeo Rossetti (Ed: Porziuncola), “Un Tappeto come vela” di Gianfranco Pacchiani (Passigli Editori).

I suoi disegni sono stati pubblicati su:

“Così ridono gli italiani” di A.Chiesa, “Who’s Who in satira e Humor” (Svizzera, Knaurslachende Welt (Germania), “La cucina Abruzzese” di A.Molinari Pradelli, “Diana Smaler” (Svezia).

Vincitore di prestigiosi premi:

1° Premio “Venezia da salvare” Salone Int.le dell’Umorismo Bordighera 1927;

1° Premio Consiglio d’Europa Strasburgo 1973;

1° Premio “Palma d’Oro” per il disegno Bordighera 1979;

San Valentino d’Oro – Terni 1980;

1° Premio Esposizione Mondiale della Caricatura – Berlino 1980;

1° Premio per la Satira Politica “G.Scalarini” 1982;

Premio “Maiella” – Rho 1999;

Premio “Città di Dolo” alla carriera 2004;

Premio Presidente della Repubblica 2011.

Ha eseguito lavori pubblicitari per Citibank, Ford, Siae, Spigadoro, Aci, Villa Banfi, Cit-Coni, Britush Leyland ed ha, inoltre, partecipato con suoi disegni a vari programmi RAI-TV.

Fa parte di giurie di Premi Nazionali ed Internazionali: Bordighera, Istambul, Tolentino, Dolo, Belgrado, Lanciano, Skopje, Teheran.

Le sue opere sono esposte nei Musei dell’Umorismo di Gabrovo (Bulgaria), Tolentino, Istambul, Basilea e Smirne.

Numerose le Mostre collettive e personali tra cui un’interessante antologica a Rho.

 


 

Non è semplice sintetizzare in poche righe una attività come quella che Lucio Troiano ha condotto con successo per decenni illustrando riviste e giornali in Italia e all’estero ed ottenendo prestigiosi incarichi e riconoscimenti.

Si può però dire che tutta la sua opera prende spunto da due elementi, l’ obiettivo e il fuoco, ed ha come materia situazioni tratte dai più usuali intrecci della vita umana che rivelano sotto il suo tratto, prese da una angolazione sempre originale e disincantata, contenuti diversi, inaspettati che generano il riso e fanno pensare.

Possiamo essere sopra o sotto esposti, obiettivi o no, in tempo o fuori tempo; da queste espressioni, prese alla lettera e calate nella materia, oppure prese metaforicamente, usate come un passepartout Troiano prende il suo spunto. Con arguzia, con intelligenza, senza peli sulla lingua, senza smancerie sopra le righe, senza nascondimenti, come un chirurgo che porta alla luce ciò che si nasconde in un corpo e ne altera il funzionamento. La esilarante Foto genesi dà la misura del doppio livello di interpretazione che ci porta al riso e che presiede a tutta l’opera vignettistica di Troiano

In tal modo l’Autore batte in modo sottile i vizi, le frustrazioni, i caduchi sogni di noi tutti suscitando sorriso e riflessione. Non si avverte giudizio, né moralismo in questi “scatti” che vogliono soltanto presentarci “nudi”, così come siamo.

Una vita … dietro l’obiettivo, reso in qualche modo oggetto di se stesso, come un autoscatto permanente.

Immagini nello zaino

Fotografie di David Marcelli e Luigi Passamonti

29 novembre – 8 dicembre 2014

Loc. Immagini nello zaino

Luigi Passamonti e David Marcelli si conoscono sui banchi di scuola nei primi anni ’60; loro è una amicizia importante.

I due sono sempre stati depositari di sogni e speranze reciproche.

Nel loro percorso esistenziale maturano in maniera diversa due grandi passioni comuni: la pittura e la fotografia.

Lavoro, famiglie, esigenze diverse li allontanano per oltre 25 anni quando Luigi, tramite internet, ritrova il “vecchio” amico di sempre.

Oggi, come allora, la stima, l’intesa psicologica ed affettiva sono inalterate come le loro “vecchie” passioni.

Così, equipaggiati di nuove fotocamere ritrovano la voglia di uscire insieme e cimentarsi in nuovi scatti. David, che come pittore ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero, comincia a pensare ad una esposizione da fare insieme, il “Talent Art”, è il primo luogo d’approdo di questa attività condivisa.

“Immagini nello zaino” si propone come un percorso attraverso le immagini di luoghi visitati dai due amici nel corso degli ultimi anni.

Ogni immagine un’emozione, un pensiero, una proposta estetica fissata sul sensore delle loro fotocamere. Che poi, passando per una post produzione accurata e attenta, si evidenzia attraverso una stampa digitale di qualità eseguita personalmente.

Anagni, Avignone, Canale Monteranno, Castelluccio, Celles, Comacchio, Fiumicino, Granata, Matera, Montpellier, Normandia, Pitigliano, Poggio Catino, Roma, Saint Guillaume du Desert, Santa Severa, Torre Alfina, Villa Adriana, Viterbo; sono le tappe di questo viaggio per immagini.

David Marcelli e Flavio Monti 3 David Marcelli Luigi Passamonti 11-2 IMG_1936-1 IMG_1938 IMG_1939 IMG_1945 IMG_1948 IMG_1949-1 IMG_1950

HOMO – Opere di Enzo Mordacci

"Homo" opere di Enzo Mordacci Una mostra da non perdere.

“Homo” opere di Enzo Mordacci
Una mostra da non perdere.

 

Enzo Mordacci nasce nel 1947 a La Spezia, dove tuttora vive con la sua famiglia. E’ un figlio d’arte: suo padre Rino (1912 -2007) è uno scultore di talento e molto apprezzato.

Sin da adolescente si dedica alla pittura, la sua passione più grande, che coltiva con discrezione ed eleganza. Si occupa anche di antiquariato, l’altro suo grande amore, di cui diviene in breve un noto ed affermato esperto. La sua competenza in campo antiquario lo porta a frequentare le più famose aste italiane ed europee in qualità di consigliere del grande collezionista Amedeo Lia, spezzino di adozione.

 

La mostra di Enzo Mordacci è un appuntamento da non perdere.

Le immagini proposte nei quadri esposti hanno qualcosa di inusualmente provocatorio.

Figure la cui sfericità richiama il feto nel grembo materno; una nuova nascita, ricercata con ostinazione per redimere dalla disperazione generata dal decadimento ineluttabile della condizione umana.

Volti, come spersi , alla ricerca di risposte che non si possono trovare ma che continuano comunque ad interrogarsi; perché la domanda nasce con l’umanità e non può essere accantonata, mai.

Oggetti e corpi umani che ci appaiono come composti della stessa materia, senza soluzione di continuità.

Immagini simboliche delle mille inquietudini, delle mille domande senza risposta che si pongono a ciascun uomo esemplificate in zucche o sacchi (da aprire?), campanelle che annunciano cambiamenti, tuffi, uomini in piedi su una tavola sporgente; sempre al confine, sempre al limitare tra un essere spaurito ed un divenire che angoscia.

Questo tormento, questa presenza interrogante emerge dalle immagini proposte dal nostro autore che in sordina, lontano dai clamori del mondo, per una vita ha continuato ad affrontare i temi della sua, della nostra, avventura.

 

                                                                                                                       Antonio di Benedetto

 

E’ rischioso tentare una presentazione dell’opera pittorica di Enzo Mordacci partendo da zero, senza sostegno di qualche giudizio critico. Si aggiunga che questa minima scelta di quadri con esaustiva è, di fatto, la prima mostra pubblica dell’autore dopo una prima esposizione risalente a 9 anni fa.

Siamo di fronte ad un artista che s’impone per la forza del suo segno, lo spessore culturale e la spinta morale che lo caratterizzano. Perché, se pure risultano accantonati il trascendente e il divino, resta l’imperativo etico che dal bisogno di trascendenza deriva, e fornisce il respiro vitale dell’opera.

Quella che si offre nel quadro è un’umanità non celebrata, non riconosciuta, come costretta in una rabbia di incomprensione e impedita nella sua dignità. Con un sospetto: che sia proprio questa umanità di confine, stordita, superstite di una catastrofe precedente a riempire il desolato orizzonte con un esile filo di speranza.

L’affollato limbo di figure che il pittore moltiplica in situazioni e atteggiamenti, spesso sconcertanti, potrebbe far sospettare a un pubblico frettoloso di avere di fronte caricature, mentre si tratta invece di persone con alle spalle una storia, un condensato di esperienze che affiorano percepibili. La semplificazione è infatti solo apparente. Non c’è un percorso univoco; alcune opere spostano in un altrove alieno e disperato il dramma di una segregazione tutta interiore, in altre la gentilezza e il candore fuori dal tempo suscitano un incanto che ammalia.

E’ un’emozione rara incontrare un autore che, oltre a possedere un talento non comune, ha proseguito per decenni l’inesausto scavo della propria condizione esistenziale di uomo e ha coltivato con laica religiosità il mistero della creazione artistica realizzando un’opera che con la sua forza, la sua asprezza e la sua ansia di redenzione si è fatta vicina a quei silenzi “in cui le cose / s’abbandonano e sembrano vicine / a tradire il loro ultimo segreto… … che finalmente ci metta / nel mezzo di una verità”.

Guerrino Lombardi

 

Storie di case e di castelli

Illustrazioni di Maria Zamboni.

Zamboni 2014 orange

Maria Zamboni, nota artista polivalente e mailartista , ha voluto riunire questa serie di illustrazioni umoristiche, realizzate negli anni Settanta, sotto il titolo “STORIE DI CASE E DI CASTELLI” perché quello si tratta: le case (e i castelli) di Maria sono rappresentati con   un tratto semplice e schietto, e accompagnati da giochi di parole deliziosi. C’è la “casa matta” e il “castello con i merli”, la “casa che ha perso la faccia” e il “casaletto”. Tutti si stagliano nitidi su un fondale spesso notturno, ma sempre elegante ed essenziale, come è Maria Zamboni.

TRASTEVERE – fotografie di Marcello Serrago

trastevere telent

Quando si parla di Trastevere, pensiamo al quartiere dei romani e a tutti quei personaggi importanti che hanno fatto la storia, non solo di Trastevere, ma dell’intera umanità.

Dalla sua fondazione non c’è periodo dove non si ricordino personaggi e fatti.

Quando percorri le strade in questo quartiere sembra di entrare in un grande teatro all’aperto, un palcoscenico unico e particolare che non ti dice mai quello che va in scena il giorno dopo.

In questo contesto, come fotografo, cerchi di “dire” qualcosa di nuovo ma è sempre difficile proporre cose nuove su Trastevere.

Volevo raccontare degli eccentrici personaggi che incontriamo per le sue vie, della sua movimentata vita notturna, i suoi artisti, le sue antiche attività artigianali, di turisti e di vite perse. Poi ti accorgi che tutto questo, molto probabilmente, sarebbe banale in altri luoghi, a Trastevere tutto diventa magico.

Se tutte le storie che accadono in questo luogo le consideriamo dei regali, non ci dobbiamo dimenticare della sua custodia straordinaria e meravigliosa che ogni tanto vale la pena guadare.

Tutte le immagini sono state realizzate tra le sei e le sette del mattino, è il solo momento dove puoi sentirlo respirare…e solo tra le mura dei suoi palazzi ti accorgi che Trastevere non è un quartiere di Roma, è Roma.

Marcello Serrago

Tra ottocento e scuola romana – Opere di Aziz Karim.

LOC. AZIZ

AZIZ KARIM

 

Nel 1971 si diploma presso l’Istituto di Belle Arti di Baghdad e nel 1977 presso l’Accademia

di Belle Arti di Roma sotto la scuola di Crocetti, Ziveri ed altri illustri maestri.

Aziz Karim, pittore e ritrattista del “Realismo Magico”, di quella corrente definita anche come post impressionismo che ha l’obbiettivo di ottenere una rappresentazione realistica del mondo e della vita quotidiana attraverso visioni distorte, sospese, attonite e quasi allucinate di essa.

E’ grazie a questa corrente che Aziz Karim realizza ritratti e illustrazioni con tratti precisi, curati nei particolari e geometricamente definiti nello spazio; lo scenario che realizza è immobile, incantato, quasi magico.

Tra il 1971 e il 2013 partecipa a varie mostre personali e collettive in varie città d’Italia; partecipa inoltre ad altre mostre collettive nello Yemen del Sud e a Damasco in Siria.

Angela Scatolini

locandina. Angela Scatolini w

 

Angela Scatolini, nata a Roma, ha iniziato a dipingere giovanissima ed ha seguito corsi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Attualmente è socio dell’A.N.A.D.I. (Ass.ne Nazionale Acquerellisti d’Italia), dell’Associazione “100 pittori di via Margotta” e di numerose altre associazioni artistiche tra le quali “Talent Art”.

Ha partecipato a varie mostre e rassegne di interesse nazionale ed internazionale con grande consenso di pubblico, ottenendo diversi riconoscimenti.

Ha inoltre realizzato murales per le città di Patti e di Meta di Sorrento.

“La sua vita artistica è costellata di incontri, mostre convegni durante i quali ha lasciato un’impronta di originalità e di soffusa poesia. E’ difficile sfuggire alla suggestione malinconica ed insieme gioiosa dei suoi acquerelli sia quelli raffiguranti persone, sia quelli che evocano paesaggi di altri tempi.

Per questa artista completa, l’arte dell’acquerello rappresenta la punta massima della sua ispirazione.

E’ risultata prima classificata nel Premio Internazionale “Sciara di Stromboli”, nel Premio Internazionale Isole Eolie, nel Premio Internazionale “Tivoli in Acquerello”, nel Premio Internazionale “Acquerello di Avezzano”.

Le sue opere si trovano presso collezionisti in tutto il mondo e figurano in diverse pinacoteche.

scatolini-angela